Respirazione Consapevole Sistemica RCS ®
Yuliana Arbelaez: Psicologia Olistica, corsi di Crescita Personale.
Il respiro è il ponte che connette l’invisibile al visibile, la vita che transita dallo spirito a questo piano, un’inspirazione è il primo atto che rivela la nostra presenza qui in questa terra, un’ espirazione è l’ultimo atto con il quale salutiamo la vita attraversando la soglia.
Respiriamo profondamente quando vogliamo sentire, davanti alla bellezza, a qualcosa che ci piace il nostro respiro si fa ampio, come se volessimo fare nostro quello che stiamo guardando, quando invece sentiamo dolore, o paura o rifiuto contraiamo il respiro per NON sentire, per allontanare, per evitare di accogliere l’oggetto del nostro ripudio, cosi giorno dopo giorno si disegnano dentro di noi gli schemi respiratori, altri invece li portiamo con noi, come le mine nascoste in un campo pronti a detonare al minimo sfioramento.
Questi schemi sono unici, come le impronte digitali e sono connessi alla nostra percezione del mondo, la percezione è il frutto delle nostre credenze, che poi diventano emozione: e così il respiro diventa lo stampo del nostro particolare modo di sentire ed essere nel mondo.
Rendere il respiro consapevole significa prendere il potere di fabbricare lo stampo a nostro piacimento.
SIGNIFICA ridisegnare le nostre personalissime mappe interiori.
Gli schemi respiratori, denunciano quanto controllo, dolore o gioia abbiamo dentro, loro sono i contenitori delle nostre memorie traumatiche, le memorie transpersonali, eventi accaduti ai nostri antenati, i non risolti.
Tutta questa informazione è stata l’eredità che attraverso generazioni è arrivata fino a noi cercando la liberazione e l’integrazione… e così passato e futuro si fondono per diventare un unico instante!
Noi non solo siamo la somma delle nostre esperienze personali ma siamo anche il risultato delle esperienze dei nostri antenati e ogni esperienza che non si è conclusa in armonia con l’amore puro si ripete, si tramanda, ci incatena, è come un fantasma, di generazione in generazione, segreti , abusi, omicidi, esclusioni, ogni esperienza che non si è conclusa rimane nella nostra memoria e nella memoria familiare, una memoria che spesso pesa come un macigno e diviene ostacolo al naturale fluire della vita in noi e attraverso di noi.
L’archivio di queste memorie/ eventi/ traumi, tutto quello che è bloccato, non trasformato in saggezza, tutto questo materiale psichico è il materiale di costruzione delle cornici di sicurezza dove scorre la nostra vita, cornici per la maggior parte strette, che ci impediscono di esprimere la grandezza di ciò che siamo, Il respiro ci permette di avvolgerle, di farle emergere, e come una ferita esposta all’aria e alla luce, possono finalmente essere guarite e integrate.
Il respiro continua il suo viaggio, apre altre stanze, e trova nel corpo memorie del nostro passaggio nel ventre, e tutte le memorie congelate nel corpo si dissolvono rivelando il nostro trauma di nascita.
Da quando eravamo appena un minuscolo seme, avevamo la capacità di contenere informazioni, informazioni non solo sulla struttura del nostro corpo fisico, colore degli occhi e capelli la altezza, ma come una spugna assorbivamo una pioggia di emozioni e pensieri di nostra madre e senza filtro abbiamo informato la matrice emozionale, e costruito anche una idea molto parziale di noi, e con questa immagine ci siamo rapportati al mondo.
Nutriti nel grembo di forza vitale, nutriti di pensieri, di emozioni, di neurotrasmettitori che sussurravano alle nostre cellule: sei desiderato, oppure non lo sei, e così ognuna di queste informazioni si è tradotta dentro di noi: un non sono voluto, si è tradotto in un “ non merito l’amore” un desiderato del sesso opposto, si è tradotto in un ”sono un errore, uno sbaglio, un diverso”.
Se con me c’era un gemello e lui non ce l’ha fatta, e sono nato solo al mondo, il mio corpo urlerà colpa ”non merito di essere vivo senza di te.!”
Se alla mia nascita mi hanno estratto con il forcipe tutto il mio modo di fare e comportarmi parlerà di un controllore , diffidente , che ha paura di essere invaso,
Se mia madre era angosciata per la situazione economica o per il rapporto con mio padre ,o ancora sono nato in un parto de emergenza, con un parto Cesareo o con il cordone al collo, o rimasto in una incubatrice, ognuna di questi eventi con le sue informazioni creerà i mattoncini con il quale io costruirò la mia realtà, e la mia personale griglia di risposte agli accadimenti della mia vita.
Da questa visione di me, mi relazionerò al mondo e possiamo solo immaginare quanto sia diversa la nostra esistenza con la ferita di “ non volevano che nascessi”, che peserà in ogni relazione dove non mi sentirò meritevole di amore, rispetto a vivere con un “ben venuto al mondo” dove mi accompagnerà la sensazione di essere amato, la fiducia e la completezza.
E non importa quanto doloroso, difficile, e pesante sia tutto questo, perché io sono vivo, e la vita è stata registrata con questo imprinting, per il cervello TU Sei vivo ed è questo che conta, così si affida a questo schema che lo ha mantenuto qui in questa terra, è stato funzionale in qualche modo alla sopravvivenza, e si trasforma in un programma utile, vitale, senza il quale non posso fare a meno di vivere, ed è così che ripetiamo in continuazione tutti i nostri schemi, in loop, spesso senza rendercene conto, questo solo per garantire al nostro corpo la sopravvivenza, trasformando il nostro presente in una registrazione del passato, e il passato non elaborato e trasformato diventerà il materiale di costruzione del nostro futuro.
Respirare consapevolmente è sinonimo di trascendenza, il respiro consapevole sistemico ci permette di creare un nuovo ordine interiore, ci collega alla coscienza universale e da questo spazio possiamo attingere alle risorse necessarie alla trasformazione, alla guarigione.
Respirando consapevolmente Scopriamo che siamo più vasti di quello che avremmo mai immaginato, che siamo creatori capaci di ridisegnare il nostro universo, ci ritroviamo ad abitare il sottile e invisibile mondo dal quale il respiro proviene, il mondo dello spirito.
Quando il respiro scorre libero e abbiamo rotto gli argini del piccolo io biologico, fluttuiamo in un universo di perdono, accettazione, e comprensione che ogni cosa che ci è accaduta aveva un senso, una profonda gratitudine per la vita arriva a sintonizzare la nostra mente e il nostro cuore
Se Andiamo ancora oltre, ancora un po’ di più, ci accorgiamo che stiamo comunicando con una parte di noi alla quale quasi mai abbiamo dato voce: la nostra Essenza.
Il Sé superiore prende le redini dei nostri pensieri, nel respiro, e ci porta in luoghi meravigliosi che prima non avevamo mai visitato, in questi luoghi alberga la perfezione, il riconoscimento del miracolo, il perdono per noi stessi, la bellezza di essere chi siamo, così come siamo.
Ora le barriere che separano corpo e spirito, ego ed essenza, ombre e luce sono crollate, e il respiro integra il tutto in uno spazio metafisico di infinite possibilità.
Ci ritroviamo connessi a una coscienza universale dalla quale possiamo plasmare noi stessi, rinascere, l’abbondanza fluisce e arricchisce ogni cosa, e come risvegliati da un sonno profondo, ci accorgiamo della divinità e sacralità in ogni essere, del potere creativo che feconda ogni istante e movimento, della grandezza e potenza della gratitudine che espande il nostro cuore, ci accorgiamo di come tutta questa bellezza è a portata di mano e l’unica cosa che ci separa da tutto questo sono le nostre ferite e i nostri traumi.
Ogni confitto dentro di noi crea separazione, e questa separazione dentro noi a sua volta si riflette nel mondo.
Il respiro consapevole ci porta in dono l’occasione di un matrimonio interiore, ci porta la des identificazione da ciò che crediamo di essere.
La coscienza trascende e ci possiamo espandere in ogni direzione, collegandoci a un mondo di forze latenti, che sempre sono a nostra disposizione, forze ed energie capaci di guarire, spezzare limiti e catene, dipendenze, tossicità, emozioni, pensieri e paure, capaci di trasformare il nostro mondo in un mondo di gioia, di bellezza e d’amore.
Inspirando consapevolmente ci ricolleghiamo alla fonte, ricordiamo che siamo creatori divini, ispirati, e quando siamo ispirati per uno scopo più alto, la nostra essenza è capace di varcare i confini, rompere limiti, ridisegnare realtà.
Espirando lasciamo andare i pesi, i blocchi, il passato, e in questo movimento di prendere e dare, di ricevere e restituire, di nutrire e lasciar fluire, in questi istanti, ci ritroviamo davvero e ci possiamo amare infinitamente.
In ogni respiro, il tempo si annulla in se stesso e smette di esistere, l’assenza fa spazio alla connessione, la distanza e la mancanza ci appaiono come illusioni, e diveniamo pura presenza. In questa eternità, nella quale ci muoviamo, possiamo viaggiare attraverso i mondi, fuori e dentro di noi, rimanendo seduti in una stanza.
La respirazione consapevole nella storia delle tradizioni Spirituali
Non si può collocare l’inizio della pratica della respirazione consapevole in un tempo preciso quello che possiamo dirvi è che da tempi in memorabili l’utilizzo consapevole del respiro è stato uno degli strumenti più utilizzati nelle diverse tradizioni tradizioni spirituali, strumento attraverso il quale si raggiungono vari obbiettivi, il primo senz’altro la pulizia dei canali energetici e del corpo la pulizia della memoria traumatica A livello fisico emozionale e mentale.
Yuliana Arbelaez: Psicologia Olistica, corsi di Crescita Personale.
Cenni storici
L’ origine della pratica del respiro consapevole si perde nella notte dei tempi, quello che sappiamo e che fa parte fondamentale nelle pratiche di evoluzione spirituale in molte tradizioni
Per i monaci erranti del buddismo siamese era il cammino verso l’illuminazione; nel taoismo cinese il “respiro connesso” è fondamentale per contattare la propria divinità e l’essenza immortale. Attraverso questa respirazione I taoisti parlano della nascita, del “feto celeste” all’interno del corpo del praticante, quale realizzazione della sua anima immortale.
In alcune pratiche di yoga, ancora oggi, si usa il respiro circolare come tecnica di pulizia e ascolto della essenza.
Santa Teresa d’Avila raggiungeva stati d’estasi attraverso una respirazione profonda e circolare.
Lo stesso Pitagora, per poter accedere ad una scuola esoterica egiziana, praticò un particolare addestramento di 40 giorni, fatto di digiuno e respiro, e alla fine affermò: «Non state ammettendo Pitagora. Ora sono un uomo diverso, sono rinato. Prima, il mio intero punto di vista era intellettuale. Ora il centro del mio essere è cambiato: dall’intelletto è sceso al cuore».
Infine, Leonard Orr, padre del Rebirthing negli anni ‘70, scopre spontaneamente, mentre si trova nella vasca da bagno, il respiro connesso. Attraverso tale esperienza giunge a rivivere ricordi della vita prenatale e della sua nascita, riesce ad integrare attraverso il respiro il trauma di nascita.
Pratica e Benefici
di Yuliana Arbelaez: Psicologia Olistica, corsi di Crescita Personale.
La respirazione circolare consapevole è da sempre considerata fondamentale per sciogliere blocchi energetici, calmare la mente, raggiungere stati di pace interiore. E quando siamo in pace, contribuiamo a creare pace nel mondo.
La persona lentamente entra in un processo di osservazione del flusso d’aria che entra ed esce dai polmoni, oltre che delle sensazioni fisiche ed emotive, che lentamente emergono.
Durante la respirazione connessa, l’attività cerebrale passa dall’emissione di onde con frequenza Beta (tipiche dello stato di veglia) a quelle con frequenza Alpha, e l’individuo scivola dolcemente in uno stato di rilassamento profondo.
I vantaggi fisici riscontrati sono numerosi. Tra i principali: maggiore ossigenazione del sangue, rivitalizzazione di tutti gli organi del corpo, disintossicazione dalle tossine, aumento dell’energia e risveglio della vitalità, nonché lo scioglimento di tensioni muscolari.
Ma soprattutto il respiro circolare ci mette in contatto con la nostra Essenza, con ciò che realmente siamo nella nostra totalità, con la profondità della nostra luce interiore e ci consente in maniera dolce di integrare ciò che di noi rifiutiamo e etichettiamo come inadeguato.
È un veicolo in grado di aprire la nostra memoria cellulare, facendo affiorare alla coscienza ricordi, emozioni e vissuti sommersi nell’inconscio. Da qui, la possibilità di rielaborare e lasciar andare eventi traumatici del passato e vecchie convinzioni, che limitano la libertà di Essere.
Dalla Respirazione Circolare Consapevole alla
Respirazione Consapevole Sistemica®
Yuliana Arbelaez: Psicologia Olistica, corsi di Crescita Personale.
Dopo anni di pratica e di esperienza personale e professionale, e dopo aver preso contatto e approfondito altri percorsi, quali le costellazioni famigliari e la psicogenealogia o psicologia transgenerazionale, ci siamo rese conto che quando mettiamo nel campo morfogenetico* https://www.costellazionifamiliariesistemiche.it/teoria/rupert-sheldrake-e-il-campo-morfogenetico)
due o più persone utilizzando il respiro consapevole e dichiarando una precisa intenzione, si rivela davanti a noi un mondo di informazione, sono le memorie del nostro albero genealogico, memorie che noi, senza saperlo, possediamo, e come pezzi di un puzzle cominciano a trovare un loro posto e questo
si traduce in ordine interiore, liberazione di programmi antichi che abbiamo continuato a ripetere e no ci permettono di compiere il nostro reale proposito di vita. Dunque, la RCS è la chiave che apre il nostro potenziale di guarigione, attiva il maestro, il guaritore interiore, la nostra resilienza aprendoci a un stato più ampio di consapevolezza su ciò che siamo.
Nella RCS si viaggia sempre su due binari, una parte di te vive il momento presente, un’altra parte osserva in uno stato de trance le memorie, gli eventi, le persone che abbiamo bisogno di liberare.
Nella respirazione consapevole troviamo la forza dell’amore incondizionato, unico strumento reale di guarigione sia fisica che mentale ed emozionale.
Yuliana Arbelaez: Psicologia Olistica, corsi di Crescita Personale.
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